La FIM ha annunciato il congelamento del motore della MotoGP per le stagioni 2025 e 2026.
Come riportato da Motorsport.com il mese scorsoil campionato del mondo MotoGP interromperà lo sviluppo del motore per le prossime due stagioni, prima che i nuovi regolamenti entrino in vigore nella massima classe del motociclismo a partire dal 2027.
Ciò consentirà ai produttori di concentrarsi sulla preparazione delle moto per i nuovi regolamenti, senza dover investire nello sviluppo del motore dopo l’inizio della stagione 2025.
Secondo le regole attuali, i produttori potrebbero presentare motori completamente nuovi prima del primo Gran Premio di ogni stagione. Questi erano sigillati e non potevano più essere modificati per il resto dell’anno.
Con il congelamento del motore ormai concordato all’unanimità da tutti i costruttori, il motore campione che ogni squadra presenterà giovedì al Gran Premio di Thailandia 2025, il primo round del calendario del prossimo anno, sarà identico a quelli utilizzati per tutta la stagione. Saranno limitati a otto motori per le gare di ogni anno.
Dal congelamento saranno esentati i due costruttori che attualmente godono di agevolazioni, ovvero Honda e Yamaha. È probabile che il loro status di concessioni cambi solo se ci sarà un notevole miglioramento nei loro risultati negli ultimi round di questa stagione.
Sia i team ufficiali che quelli privati saranno soggetti al congelamento prima del 2027, quando l’attuale formula del motore da 1000cc sarà ridotta a 850cc. A ciò si accompagnerà una notevole limitazione degli elementi aerodinamici e di altri dispositivi, come i regolatori dell’altezza di marcia. Questi ultimi sostanzialmente scompariranno, a parte quelli utilizzati specificatamente per le partenze delle gare.
Inizio gara
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
La mossa ha senso data la volontà degli organi di governo del campionato di limitare gli investimenti da parte delle fabbriche con solo due stagioni rimaste prima che l’attuale quadro tecnico cambi.
Non è la prima volta che il massimo organo decisionale della MotoGP gioca la carta del congelamento dei motori per contenere la spesa e stabilizzare i budget. Il caso più recente di questa misura è stato adottato durante la pandemia, in particolare nelle stagioni 2020 e 2021.
Nell’agosto 2020 Yamaha ha chiesto il permesso di aprire i motori M1 Valentino Rossi e Maverick Vinales, sostenendo che c’era stato un problema alle valvole. Tale richiesta ha suscitato una notevole sfiducia da parte degli altri rappresentanti dell’Associazione dei produttori (MSMA).
Nella dichiarazione della FIM che annunciava il congelamento del motore, si confermava che le modifiche per la sicurezza o l’affidabilità sarebbero state consentite se non fosse stato dimostrato alcun miglioramento delle prestazioni.
“Le specifiche del motore nella classe MotoGP saranno congelate per il 2026, richiedendo a tutti i produttori di utilizzare le specifiche del 2025 la stagione successiva. Ciò al fine di controllare i costi e massimizzare la parità in vista dell’introduzione dei nuovi regolamenti nel 2027”, si legge nella dichiarazione della FIM.
“Possono essere concesse alcune concessioni riguardanti correzioni per la sicurezza o l’affidabilità, o la comprovata non disponibilità di componenti, a condizione che non si ottenga alcun aumento delle prestazioni.”